Non profit

Amici dei Bambini per il “popolo” di orfani in Sri Lanka

Griffini: “I bambini non sono pacchi postali. Devono essere sostenuti nel loro Paese di origine con progetti di sostegno a distanza, senza pensare adesso alle adozioni internazionali”

di AiBi

Unicef ha lanciato l?allarme: sarebbero oltre 50mila gli orfani nel sud est asiatico, di cui 15mila nel solo Sri Lanka, uno dei Paesi più danneggiati dalla violenza dello tsunami dello scorso 26 dicembre. ?Il modo migliore per accogliere questi orfani ? spiega Marco Griffini, presidente Amici dei Bambini, organizzazione già presente in Sri Lanka con un progetto specifico per l?infanzia ? non è certo quello dei soggiorni temporanei in paesi europei, come è stato proposto nei giorni scorsi dai ministri Frattini e Prestigiacomo, né tantomeno, almeno in questo momento, dell?adozione internazionale?. ?I bambini non sono pacchi postali ? continua Griffini ? Accoglierli vuol dire consentire loro di rimanere nel loro Paese. Tanto più che abbiamo notizia di oltre diecimila famiglie cingalesi disponibili all?adozione nazionale?. Amici dei Bambini, in Sri Lanka dal 1998, sta attivando Centri di pronta accoglienza per minori rimasti privi dei genitori o in attesa di ritrovarli. Bambini che hanno subito un forte trauma, che va affrontato in tempi rapidissimi per non lasciare conseguenze indelebili. Se non interviene subito, infatti, i danni della cosiddetta Sindrome da stress post traumatico possono diventare veramente seri. ?E questo ? aggiunge Griffini ? è un lavoro da professionisti. Esperti non ci si inventa. Per questa semplice ragione è necessario sostenere i progetti specifici di chi ha esperienza con i bambini che hanno vissuto traumi così violenti?. ?Noi di Amici dei Bambini ? conclude Griffini – abbiamo sempre lo stesso sogno: consentire ad ogni bambino di tornare figlio e permettere a tante famiglie di essere fondamentale risorsa di accoglienza?.


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